Articolo  
22 Ottobre 2024


Accesso abusivo a sistema informatico e conseguente rivelazione di segreto professionale


Davide Attanasio

Riflessioni a partire da un provvedimento della High Court of Justice


AbstractIl lavoro origina da un provvedimento emesso dalla High Court of Justice britannica, chiamata a confrontarsi con la disciplina italiana dei reati di accesso abusivo a sistema informatico o telematico e di rivelazione di segreto professionale. Le questioni che meritano di essere approfondite sono due. La prima – che riguarda entrambi i delitti citati – concerne la funzione delle clausole di illiceità speciale nell’economia delle fattispecie incriminatrici. La seconda attiene invece all’oggettività giuridica del reato di cui all’art. 615-ter c.p., da tempo al centro delle riflessioni di dottrina e giurisprudenza e che, complice la continua evoluzione tecnologica, non ha tuttora trovato una definizione condivisa.

SOMMARIO: 1. Premessa: il diritto penale alle prese con la tecnologia. – 2. Introduzione sulle questioni giuridiche oggetto della vicenda. – 3. L’illiceità speciale del reato di cui all’art. 615-ter c.p.: la clausola “abusivamente”. – 3.1. – (segue) Il perimetro delle condotte tipiche: tra letture oggettive e riposizionamenti soggettivi della giurisprudenza. – 3.2. L’oggettività giuridica: vecchie e nuove istanze di tutela. – 4. La nozione di giusta causa ai sensi dell’art. 622 c.p. : l’ordine dell’autorità britannica esclude la configurabilità del reato. – Osservazioni conclusive.

 

* In vista della pubblicazione su Diritto penale contemporaneo – Rivista trimestrale, il contributo, qui pubblicato in anteprima, è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di due revisori esperti.