Il contributo è pubblicato sul numero 3/2020 di Diritto penale contemporaneo – Rivista trimestrale. Per accedervi, clicca qui.
Abstract. Il saggio analizza la ‘dinamica’ della rinuncia alla pena nel settore penale tributario delle persone fisiche. Individuata come chiave di volta irrinunciabile in un diritto penale tributario riscossivo, la non punibilità si incarica, all’indomani del d.lgs. 158/2015 e ancor più alla luce della l. 157/2019, di ‘completare’ gli strumenti di tutela del bene giuridico, in un contesto non privo, comunque, di criticità interpretative e di opzioni legislative talvolta distoniche rispetto alle linee di tendenza profonde del sistema.
SOMMARIO: 1. Ambientamento. – 2. Ricognizione. La non punibilità nella dogmatica penalistica e nella teleologia dell’incriminazione: tutela in extremis del bene giuridico o “amaro calice” per il diritto penale ipertrofico? – 3. Svolgimento. Le cause di non punibilità nel sistema penale tributario: il “quadruplice livello” di sussidiarietà progressiva. – 3.1. Dal d.lgs. 74/2000 al d.lgs. 158/2015: “andata e ritorno” della non punibilità. – 3.2. Il quadro attuale: considerazioni preliminari. – 3.3. Non punibilità e riduzione della pena: le linee essenziali della premialità penale tributaria. – 4. Excursus. Linee di criticità, possibili rimedi e nuove sfide all’orizzonte. – 4.1. Cause di non punibilità e concorso di persone nel reato. – 4.2. Le possibili sfasature specialpreventive: la conoscenza formale come fonte di elusione della ratio normativa? – 4.3. Il vicino “molesto”: il comma 2 dell’art. 13 bis e la disciplina del patteggiamento. – 4.4. Tempo “del premio” e tempo “del processo”: la sfida della retroattività favorevole. – 5. Conclusioni provvisorie. Coerenza e lassismo come facce della stessa medaglia.