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20 Dicembre 2022


Riparazione e pena da Anassimandro alla CGUE

Un nuovo programma legislativo per la giustizia penale



SOMMARIO: 1. Anassimandro e la pena come legge universale di azione e reazione. – 2. Lo scudo di Achille. – 3. Le Eumenidi di Eschilo: il superamento della vendetta nel ius dicere. – 4. Dalla collera di Dio alla Teshuvah, alla croce come pena capitale. – 5. Isidoro di Siviglia e il concetto del taglione. – 6. Il Cur Deus Homo di Anselmo di Aosta. – 7. La nascita del Purgatorio. – 8. Retribuzione, colpa. La pena subìta è “scienza descrittiva”. – 9. Castigare non ha uno scopo: è già lo scopo. I genealogisti della morale di Nietzsche. – 10. Il necessario eccesso della pena rispetto alla riparazione dell’offesa e del danno. La “parte che è del Principe” secondo Foucault. – 11. Lex minus quam perfecta. L’essenza concettuale della pena che non ripara. – 12. Il rifiuto morale e utilitaristico della pena simmetrica come raddoppio del male. – 13. La messa in crisi del valore commisurativo della retribuzione “calcolata a tempo”. – 14. La “materia penale” e il suo listino prezzi. – 15. La pena agìta. – 16. La problematica ricezione della simmetria della pena “eccedente” il danno da parte della CGUE. – 17. La base epistemica di una diversa razionalità della pena. – 18. La realizzazione in fieri dell’idea riparativa e della pena agìta. – 19. La riparazione come programma dello Stato: riparazione prestazionale e interpersonale. – 20. Quattro critiche all’idea riparativa. Replica.

 

* Il testo riproduce, con piccole aggiunte, il contributo per il volume Riflessioni sulla giustizia penale. Studi in onore di Domenico Pulitanò, Giappichelli, 2022. Si ringrazia l’Editore per averne autorizzato la pubblicazione in questa Rivista.