Articolo  
03 Novembre 2020


«Va’, va’ povero untorello, non sarai tu quello che spianti Milano». La rilevanza penale della violazione della quarantena obbligatoria


Stefano Fiore

Abstract. La violazione della quarantena c.d. obbligatoria imposta ai soggetti positivi al Covid-19 costituisce il solo illecito penalmente rilevante nella vigente legislazione dell’emergenza pandemica. In attesa che la giurisprudenza inizi a pronunciarsi sulla sorte delle numerose denunce prodotte all’esito dei controlli delle forze dell’ordine, lo scritto si interroga su alcune questioni che potrebbero emergere sul piano applicativo. Agli irrisolti dubbi sul grado di tenuta costituzionale della disciplina della quarantena, si sommano infatti problemi più strettamente inerenti alla fattispecie incriminatrice che punisce la sua violazione. Le approssimazioni descrittive, frutto di una tecnica legislativa carente e un po’ improvvisata, rischiano infatti di favorire, ancora una volta, approcci interpretativi – e conseguenti decisioni – poco in linea con i principi. Particolare importanza da questo punto di vista va attribuita, come sempre, alla identificazione del profilo offensivo della fattispecie, premessa indispensabile per una ricostruzione della tipicità scevra da tentazioni espansive. L’analisi della fattispecie e del suo prevedibile funzionamento, consente poi di svolgere alcune considerazioni sulla complessiva efficacia del modello di progressione dell’illecito allestito dal legislatore a supporto delle regole per la prevenzione del rischio da contagio e sulla prospettiva di un suo miglioramento.

SOMMARIO: 1. Le ragioni d’interesse per una fattispecie generale. – 2. Melius abundare. Una nuova incriminazione, anzi due. – 3. La struttura del fatto tipico e il giudizio di offensività. – 4. Una breve considerazione finale sulle prospettive.

* Il contributo è stato sottoposto, in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di un revisore esperto.