Abstract. L’efficienza, declinata sul paradigma del mero contenimento dei tempi processuali, non può postulare una riduzione a qualunque costo, ma deve inscriversi nell’alveo del giusto processo (art. 111 Cost.), che è principio per e sulla giurisdizione. Il contraddittorio è il metodo di acquisizione connaturale all’oggetto della funzione di accertamento e, per questa ragione, esige come regola di decisione l’immediatezza/partecipazione. È, dunque, il principio di stretta giurisdizionalità a richiedere nel dibattimento una progressiva interazione tra il giudice e la prova. Tuttavia, talune innovazioni introdotte dalla Riforma Cartabia sembrano evidenziare la crisi del metodo epistemologico garantista.
SOMMARIO: 1. La tecnica di derivazione del dover essere dall’essere. – 2. La non effettività del principio di concentrazione. – 3. L’attività illustrativa delle richieste probatorie e le valutazioni prognostiche. – 4. La videoregistrazione da modalità di documentazione ad atto con efficacia surrogatoria. – 5. L’immediatezza “partecipazione” come regola di decisione. – 5.1. La funzione di accertamento secondo i canoni del giusto processo. – 6. La rinnovazione probatoria in appello in caso di overturning sfavorevole all’imputato. – 7. La despazializzazione dell’istruttoria.
*Il contributo è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di un revisore esperto.
Marianna Biral
Isadora Neroni Rezende
Cosimo Emanuele Gatto
Alessandra Santangelo
Irene Milazzo
Giulia Lasagni
Laura Bartoli
Antonio Pugliese
Vanessa Maraldi
Michele Caianiello