Abstract. La giustizia costituisce un riferimento costante nell’opera di De André. A cavallo tra utopia e anarchia, De André schizza una “dea” molto diversa dall’icona “classica” senza benda e senza spada, che comprende, compatisce più che giudicare, che accarezza più che condannare e punire; una giustizia che guarda persino con diffidenza giudici e tribunali mentre accoglie i poveri in spirito, consola gli afflitti, come nei versi del Vangelo di Matteo.
SOMMARIO: 1. Sentire la giustizia con Fabrizio De André. – 2. Giustizia tra preghiere. – 3. Comprensione. – 4. Dalla comprensione alla compassione. L’altro mai aliud ego; sempre alter ego. – 5. Il cattivo giudice, il giudice cattivo, la cattiveria dei giudizi nell’era de La domenica delle salme.
*Il contributo è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di un revisore esperto.