Articolo  
05 Dicembre 2019


La nuova dimensione tipica del delitto di “corruzione tra privati" dopo la riforma “spazzacorrotti”: l’esito di una metamorfosi ancora viziata ed incompiuta


Alessandro Melchionda

 

Abstract. La riforma introdotta con la c.d. “legge spazzacorrotti” (l.n. 3/2019) ha modificato il regime di procedibilità dei reati in tema di “corruzione tra privati”, adottando una modifica più volte sollecitata anche dal “GRECO” per un migliore adeguamento della disciplina italiana agli impegni comunitari. L’analisi di questa riforma pare, tuttavia, determinare riflessi, che appaiono direttamente incidere anche sulla concreta tipicità dei fatti sanzionati, con esiti finali che si rivelano ancora lontani dal fornire una soluzione di politica criminale davvero esaustiva e definitivamente apprezzabile anche nell’ottica della auspicata conformità alle aspettative comunitarie.

SOMMARIO: 1. Premessa. – 2. La riforma penale-societaria del 2002 e la nascita della prima incriminazione in tema di “corruzione tra privati”. – 3. Le critiche “comunitarie” alla disciplina del 2002. – 4. La modifica del reato di “corruzione tra privati” introdotta con la riforma del 2012. – 5. Le rinnovate critiche “comunitarie” alla disciplina del 2012 e la radicale riconfigurazione dei reati in tema di “corruzione tra privati” introdotta con la riforma del 2017. – 6. I problematici effetti delle ultime correzioni introdotte dalla “legge spazzacorrotti” del 2019: i segni di una “metamorfosi” ancora viziata ed incompiuta.

 

*Il contributo è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di un revisore esperto.