Abstract. L’articolo, dopo aver passato in rassegna le ragioni e i limiti delle recenti modifiche normative riguardanti il reato di abuso d’ufficio (d.l. 16 luglio 2020, n. 76), analizza le prime sentenze successive alla riforma. Quel che emerge è una spiccata tendenza della giurisprudenza a ridimensionare la portata delle specificazioni che il legislatore aveva introdotto per arginare l’estensione del sindacato penale sulla pubblica amministrazione.
SOMMARIO: 1. Premessa. – 2. La riforma del 2020. – 2.1. L’esclusione dei regolamenti e il problema delle violazioni mediate. – 2.2. L’esclusione delle norme di principio e dell’eccesso di potere. – 2.2.1. Segue. La tentazione giurisprudenziale di ridimensionare la portata della riforma. Considerazioni critiche. – 3. Gli ulteriori spazi di manovra rimasti ancora inesplorati. – 4. Conclusioni.
* In vista della pubblicazione su Diritto penale contemporaneo – Rivista trimestrale, il contributo, qui pubblicato in anteprima, è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di due revisori esperti.