ISSN 2704-8098
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18 Febbraio 2020


La controriforma delle intercettazioni di cui al d.l. 30 dicembre 2019 n. 161: una nuova occasione persa, tra discutibili modifiche, timide innovazioni e persistenti dubbi di costituzionalità


Abstract. A distanza di due anni dalla riforma Orlando, il legislatore interviene nuovamente a modificare la disciplina delle intercettazioni, attraverso una decretazione d’urgenza che ne posticipa ulteriormente l’entrata in vigore e ne modifica la fisionomia. Gli aspetti salienti riguardano i rapporti tra p.g. e P.M., l’archivio delle intercettazioni e la conservazione degli atti al suo interno, la loro segretezza, la selezione, l’acquisizione e la trascrizione delle intercettazioni rilevanti, il ruolo del P.M. e del giudice, i diritti delle difese, il captatore informatico. Le soluzioni adottate non appaiono tuttavia sempre ispirate da coerenza, linearità ed efficacia e si pongono talora in radicale conflitto con il dettato costituzionale. Emergono numerosi profili problematici e criticità operative che meritano di essere rimeditati e corretti.

SOMMARIO: 1. Lo scenario in cui si colloca il nuovo intervento normativo. – 2. Le principali linee d’ispirazione e le coordinate operative della riforma Orlando. – 3. La riforma Bonafede: ambito applicativo e diritto intertemporale. – 4. (segue) Le novità e le forti criticità in materia di intercettazioni ordinarie. – 5. (segue) Le novità e le lacune in materia di intercettazione tra presenti mediante captatore informatico. – 6. Considerazioni conclusive.

* Il contributo è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di un revisore esperto.