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  Articolo  
09 Settembre 2024


La “storia infinita” del sindacato sulla proporzionalità della pena

I recenti tracciati della giurisprudenza della Consulta nelle pronunce sull’appropriazione indebita e sulla rapina di lieve entità



AbstractDue recenti sentenze di incostituzionalità testimoniano il crescente attivismo della Consulta nel sindacare le scelte sanzionatorie del legislatore, sempre più spesso volte all’inasprimento della risposta repressiva a fronte di più o meno comprensibili esigenze securitarie e di difesa sociale. Nel presente scritto, intendiamo fornire una panoramica dell’evoluzione della giurisprudenza costituzionale – con particolare riguardo al tormentato settore dei reati contro il patrimonio – analizzando i pregi e i possibili effetti collaterali del giudizio sulla proporzionalità intrinseca della pena a rime costituzionalmente adeguate.

SOMMARIO: 1. Prologo. – 2. Il sindacato sulla proporzionalità del trattamento sanzionatorio: genesi e metamorfosi del giudizio. – 2.1. Lo “scioglimento” delle rime obbligate: verso il consolidarsi di un nuovo paradigma. – 3. Il controllo di ragionevolezza/proporzionalità della pena nel contesto dei reati contro il patrimonio. – 4. L’incostituzionalità dei minimi edittali dell’appropriazione indebita. – 4.1. La rimessione alla Consulta. – 4.2. Le parole della Corte: un modello di sindacato intrinseco-relazionale. – 4.3. L’individuazione del sostituto sanzionatorio: una scelta davvero obbligata? – 5. Storie parallele: le vicende dell’estorsione e della rapina di “lieve entità”. – 5.1. L’estorsione di “lieve entità”: anatomia di un sindacato penetrante. – 5.2. Segue… la Corte introduce una “valvola di sicurezza” costituzionalmente adeguata. – 5.3. Un’attesa “reazione a catena”: l’incostituzionalità dell’art. 628 c.p. – 5.4. Qualche rilievo critico sull’intervento “manipolativo” della Corte. – 5.5. La dimensione applicativa della “nuova” attenuante della lieve entità. – 5.6. … e possibili sviluppi futuri. – 6. Quadro di sintesi: a) il difficile bilanciamento tra interessi in conflitto. – 6.1. b) Il metodo di giudizio: la dimensione necessariamente residuale del controllo intrinseco di proporzionalità.

 

* In vista della pubblicazione su Diritto penale contemporaneo – Rivista trimestrale, il contributo, qui pubblicato in anteprima, è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di due revisori esperti.