Abstract. Da tempo si discute se, ed entro che limiti, la giurisprudenza possa essere considerata una vera e propria fonte del diritto in un ordinamento in cui, per espresso vincolo costituzionale, il giudice è soggetto “solo” alla legge. Il presente contributo si accosta alla vexata quaestio dalla peculiare prospettiva della Corte costituzionale, le cui decisioni mostrano – al di là delle dichiarazioni di principio – di prendere assai sul serio il diritto giurisprudenziale, sia esso rappresentato dai propri precedenti, ovvero dal c.d. “diritto vivente” espresso dalla giurisprudenza comune, o ancora dagli orientamenti interpretativi delle Corti europee. Anche la giurisprudenza costituzionale, come quella di molti altri settori dell’ordinamento, restituisce così la prospettiva di un ruolo autenticamente “con-formativo” del diritto svolto dai precedenti giudiziari, negli spazi che le fonti normative interpretate lasciano aperti; un ruolo che si attua, a ben guardare, mediante la formulazione di “norme” generali e astratte, destinate a regolare classi più specifiche di sotto-fattispecie rispetto alle più generali fattispecie previste dal legislatore (ordinario o costituzionale). Una tale constatazione non significa affatto che la giurisprudenza possa formulare “norme” incompatibili con il testo della legge, a un simile esito ostando il principio della supremazia gerarchica della legge (e naturalmente della stessa Costituzione) sul diritto giurisprudenziale; ma implica, questo sì, la necessità che tutti coloro che esercitano una funzione giurisdizionale siano consapevoli – persino in materie dominate da una stretta riserva di legge, come il diritto penale – della realtà del “diritto giurisprudenziale”, e della sua essenziale funzione di garanzia di prevedibilità delle decisioni giudiziarie. Garanzia, quest’ultima, che è a sua volta condizione per un’applicazione uniforme delle norme, in ossequio tra l’altro al principio costituzionale di eguaglianza.
* Il contributo è destinato alla raccolta degli atti del convegno "Formante giurisprudenziale e principio di legalità: tensioni ed equilibri", svoltosi presso l’Università di Studi di Genova, a cura della Scuola di Scienze Sociali e del Dipartimento di Giurisprudenza dello stesso Ateneo, l’11 ottobre 2019. L'Autore ringrazia i curatori e l’editore per il consenso ad anticiparne la pubblicazione in questa Rivista.