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25 Luglio 2024


Lo stato di diritto in Europa: il capitolo relativo all'Italia del rapporto della Commissione europea per il 2024


Segnaliamo ai lettori e pubblichiamo in allegato il capitolo dedicato all'Italia contenuto nel rapporto annuale della Commissione europea sullo stato di diritto in Europa, pubblicato il 24 luglio 2024. 

Il report dà conto dei più recenti interventi normativi, ricordando che in Italia è in atto una riforma globale del sistema giudiziario. Si segnala, in particolare, che la bozza di riforma costituzionale sulla separazione delle carriere di giudici e dei pubblici ministeri e l'avvenuta digitalizzazione della giustizia civile, ormai seguita anche dalla giustizia tributaria.

"Passi avanti" sono stati compiuti per migliorare la digitalizzazione del processo penale, anche se permangono problemi di attuazione. Quanto alla durata dei procedimenti giudiziari continua la sua tendenza positiva, ma rimane una sfida. 

Sul fronte della corruzione, il report evidenzia che il Piano nazionale anticorruzione è stato aggiornato al fine di rafforzare la sezione sugli appalti pubblici; richiama i dubbi sulla recente approvazione della legge che abroga il reato di abuso di ufficio e riscrive la disciplina del delitto di traffico di influenze illecite e ricorda che una la disciplina sui conflitti di interesse e sulle regole di lobbying è ancora in discussione in Parlamento, così come le modifiche alle norme sul finanziamento dei partiti politici e delle campagne elettorali.

I rischi di corruzione negli appalti pubblici permangono, anche se la digitalizzazione dei contratti pubblici dovrebbe migliorarne la trasparenza.

Ad avviso della Commissione, l'Italia dispone di un solido quadro legislativo per la regolamentazione del settore dei media, che garantisce l'efficace funzionamento di un'autorità di regolamentazione  indipendente e dotata di risorse adeguate.

Esistono norme volte a garantire che i media del servizio pubblico forniscano un'informazione indipendente e pluralistica, anche se le parti interessate sollevano persistenti problemi di efficacia del sistema di governance e di finanziamento. Nonostante le norme sulla protezione dei giornalisti contro le minacce, la situazione della loro sicurezza e delle loro condizioni di lavoro - nonché la crescente diffusione di cause strategiche contro la partecipazione pubblica - rimangono un problema. 

Infine, il report sottolinea che il Governo italiano ha presentato al Parlamento un progetto di riforma costituzionale con l'obiettivo di garantire una maggiore stabilità di governo; l'uso eccessivo della decretazione d'urgenza da parte del governo, tuttavia, è stato segnalato come "fonte di preoccupazione". Vi sono ancora molte 'sfide' per quanto per quanto riguarda lo spazio civico, anche alla luce delle aggressioni verbali segnalate nei confronti di organizzazioni coinvolte in attività attività umanitarie e di violenze contro i manifestanti.

 

Alla luce di queste osservazioni, il report ha formulato le seguenti sei raccomandazioni per l'Italia

1) Proseguire gli sforzi per migliorare ulteriormente il livello di digitalizzazione della giustizia penale;
2) Adottare un'adeguata normativa sui conflitti di interesse e adottare norme complete sull'attività di lobbying, istituendo un apposito registro. 
3) Regolamentare la pratica di incanalare le donazioni attraverso fondazioni e associazioni politiche e introdurre un registro elettronico unico per le informazioni sul finanziamento dei partiti e delle campagne elettorali.
4) Proseguire nella riforma della disciplina su diffamazione, tutela del segreto professionalefonti giornalistiche, evitando il rischio di impatti negativi sulla libertà di stampa e anzi garantendo gli standard europei sulla protezione dei giornalisti.
5) Garantire l'esistenza di regole sul finanziamento dei media del servizio pubblico, che sia adeguato alla realizzazione del suo mandato di servizio pubblico e che ne garantisca l'indipendenza.
6) Intensificare gli sforzi per creare un'istituzione nazionale per i diritti umani che tenga conto dei Principi di Parigi delle Nazioni Unite. 

 

Si rimanda al testo allegato (disponibile solo in inglese) per ogni approfondimento. 

 

(G.M.)