Pubblichiamo in allegato due protocolli in materia di applicazione della messa alla prova e delle pene sostitutive delle sanzioni detentive sottoscritti dagli Uffici giudiziari di Pavia, dall’Ordine degli Avvocati e dalla Camera penale di Pavia e dall’ULEPE di Pavia.
Con riguardo alla messa alla prova, il protocollo (vedi allegato) si sostituisce alle previgenti linee guida tenendo conto delle novità apportate in materia (l. 67/2024) dalla riforma Cartabia (d.lgs. 150/2022). L’obiettivo - come dichiarato nella premessa al protocollo - è quello di agevolare ulteriormente l’applicazione dell’istituto, snellendo il procedimento di ammissione e garantendo l’effettività dell’esecuzione.
A tal fine, oltre ad appositi modelli orientativi che verranno resi disponibili sui siti istituzionali degli organi firmatari, le nuove linee guida tracciano criteri condivisi con riguardo: alla presentazione dell’istanza all’UEPE per l’elaborazione del programma (indicando le modalità e i contenuti necessari dell’istanza), alla presentazione dell’istanza di sospensione del procedimento con messa alla prova (specificando i relativi allegati e le peculiarità nel caso in cui l’istanza venga presentata in fase di indagini preliminari o a seguito di opposizione a decreto penale di condanna), alla elaborazione del programma da parte dell’UEPE (contenente le indicazioni per i difensori per l’individuazione dell’ente e e gli elementi indispensabili per l’ammissibilità del programma redatto dall’ULEPE), all’udienza di trattazione dell’istanza di sospensione del processo con MAP (indicando i principali snodi processuali che potranno presentarsi in tale momento), alla fase esecutiva (con precisazione degli eventi che dovrà essere cura dell’ULEPE segnalare tempestivamente al Giudice e al difensore) e, infine, all’udienza di verifica (prevedendo sei fasce di reati, corrispondenti alla gravità delle pene edittalmente previste, cui corrisponderà una diversa e graduata durata del periodo di messa alla prova).
Con riguardo, invece, alle pene sostitutive il secondo protocollo (vedi allegato) prende atto degli obiettivi delle Riforma e traccia utili linee guida che si innestano - in un’ottica di armonia applicativa nel territorio lombardo - sullo schema operativo già predisposto in materia dalla Corte d’Appello di Milano apportando limitate modifiche scaturenti dall’osservazione dei primi otto mesi di applicazione dell’istituto.
Il protocollo si presenta come un vademecum per tutti i protagonisti del nuovo istituto, schematizzandone gli adempimenti in un’ottica di ottimizzazione delle risorse a disposizione. In particolare, le nuove linee guida elencano gli adempimenti per il giudice (Gip, Gup o Tribunale, in presenza delle condizioni per la sostituzione, specificando il ruolo del consenso, nonché le scadenze e i rapporti con l’UEPE per ogni tipo di pena sostitutiva), per la cancelleria del giudice (elencando i requisiti che le richieste all’UEPE territorialmente competente dovranno contenere), per il difensore (indicando le modalità di deposito e la documentazione necessaria da allegare) e per l’UEPE (organizzandone le attività e le competenze secondo una finalità deflativa e di rapida definizione).
Sempre nel protocollo sulle pene sostitutive, infine, si prevede la predisposizione di modelli orientativi e l’istituzione di un Osservatorio permanente che annualmente predisponga una relazione sull’andamento delle pene sostitutive delle pene detentive brevi e, se necessario, proponga modifiche o aggiornamenti delle linee guida.
(Giulia Mentasti)