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09 Luglio 2025


Pubblicato il report analitico osservatorio penitenziario adulti del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale


Mettiamo a disposizione dei lettori il report analitico dell'Osservatorio penitenziario adulti sul rispetto della dignità della persona privata della libertà personale a cura del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale. 

I dati, aggiornati al 30 maggio 2025, riguardano: 

- i numeri delle sezioni adulti degli istituti penitenziari (pp. 4-21)

- il sovraffollamento (pp. 23-42)

- gli eventi critici (pp. 43-46)

- organico personale (polizia penitenziaria e personale amministrativo) (pp. 48-52)

 

Riportiamo di seguito il testo della presentazione del report

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Le persone detenute sono 62.722 i posti regolarmente disponibili ammontano a 46.706 rispetto alla capienza regolamentare di 51.285 (Divario – 4.579 posti). Da un ulteriore approfondimento si evince che tale criticità è dovuta all’attuale inagibilità di diverse camere di pernottamento e in alcuni casi di intere sezioni detentive (come avviene presso la CC di Milano San Vittore, ove ciò determina un indice di sovraffollamento del 208,9% . Nei primi dieci Istituti quelli con il più alto indice di sovraffollamento sono: la C.C. di Lucca con il 236,84%; la C.C . di Foggia con il 218,06%; la CC di Milano San Vittore con il 208,9; la C.C. di Brescia Canton Monbello con il 202,75%; la C.C. di Lodi con il 193,18%; la CC di Roma “Regina Coeli” con il 191,96%; la C.C. di Varese con il 190,57%; la C.C. di Como con ii 189,82%; la C.C. di Bergamo con il 187,42%; la C.C. di Chieti con il 187,34%; (Cfr. tabella n. 16).

A livello nazionale la criticità sovraesposta determina un indice di sovraffollamento del 134,29%. Sono 157 (pari all’ 83 %) gli Istituti con un indice di affollamento superiore al consentito e in 63 (pari al 33%) Istituti risulta pari e superiore al 150% (Cfr. tabella 17).

Inoltre, a riguardo, l’approfondimento su base regionale mostra una situazione disomogenea, per quanto la quasi totalità delle regioni (17) registrino un indice di affollamento superiore agli standard e solo 3 si collocano al di sotto della soglia regolamentare. Si evidenzia, infatti, un’estrema differenziazione: regioni quali la Puglia (170,72%), Lombardia (153,28%), Molise (153,20%), Friuli Venezia Giulia (152,53%), Basilicata (150%), Lazio (148,73%), Veneto (149,12), che mostrano un preoccupante indice di sovraffollamento, in buona parte determinato dal divario in negativo tra persone detenute presenti e posti regolarmente disponibili, e tale da dover necessariamente orientare in termini logisticamente mirati i preannunciati interventi legislativi in tema di edilizia penitenziaria, vieppiù considerandosi non praticabile una teorica, omogenea, distribuzione della popolazione carceraria su tutto il territorio nazionale, frapponendosi, innanzitutto, la primaria esigenza di salvaguardare la prossimità del collegamento tra detenuto e proprio nucleo familiare di provenienza che impedisce l’automatico trasferimento dei detenuti in regioni come la Valle d’Aosta il cui indice è del (76,44%), Sardegna ( 97,95%) e Trentino Alto Adige (97,06%) (Cfr. tabella n. 2, grafico n.1).