Riceviamo e pubblichiamo in allegato le Linee guida della Procura di Tivoli in tema di "applicazione del delitto di cui all’art. 572 c.p. e su questioni procedimentali/processuali relative ai reati di violenza di genere, domestica e contro le donne. Esposizione ragionata della più recente giurisprudenza della Corte di Cassazione”, a cura del Procuratore della Repubblica dott. Francesco Menditto e del Sostituto Procuratore della Repubblica dott. Andrea Calice.
L’adozione del documento si inserisce nel campo delle azioni da tempo portate avanti dalla Procura di Tivoli finalizzate all’emersione e al contrasto della violenza di genere - ai danni delle donne e domestica - e mira a fornire all’interprete un’analisi ragionata della recente giurisprudenza della Corte di cassazione, prendendo in considerazione anche sentenze non massimate, aggiornate al 7 novembre 2024.
Le linee guida si strutturano in due parti.
Nella prima parte vengono affrontati temi di carattere sostanziale, con specifico riferimento al delitto di maltrattamenti in famiglia (art. 572 c.p.), offrendo approfondimenti:
- sull’origine della disposizione e sul bene giuridico tutelato;
- sulle caratteristiche della condotta (con un’attenzione anche alle forme di violenza psicologica ed economica e alle condotte violente omissive);
- sull’accertamento della condotta violenta (dove vengono esplorati, tra gli altri, il tema dell’esclusivo rilievo della condotta dell’autore del reato e la speculare irrilevanza della condotta di resistenza e reazione della persona offesa, nonché dell’irrilevanza, ai fini della sussistenza del reato, del ricorrere di una condizione di soggezione della vittima o della reciprocità delle condotte; inoltre viene approfondito il tema degli stereotipi giudiziari, che possono inquinare la valutazione dei fatti);
- sull’elemento soggettivo;
- sul momento consumativo del reato (con riferimento, tra le altre, alle ipotesi peculiari di c.d. contestazione aperta, che consente di estendere il giudizio di penale responsabilità dell’imputato anche a fatti non espressamente indicati nel capo di imputazione);
- sulla competenza funzionale e sulla giurisdizione del giudice italiano rispetto all’ipotesi di condotta posta in essere totalmente all’estero da un cittadino italiano;
- sui rapporti tra il delitto di maltrattamenti posto in essere nei confronti di conviventi con quello di atti persecutori aggravati ex art. 612-bis, secondo comma, c.p.;
- sulla sospensione condizionale della pena subordinata alla partecipazione e al superamento con esito favorevole di specifici percorsi di recupero presso enti o associazioni che si occupano di prevenzione, assistenza psicologica e recupero per maltrattanti;
- sulle cause di non punibilità (approfondendo i temi dell’irrilevanza delle consuetudini e prassi di natura culturale o religiosa e dell’applicabilità della scriminante ex art. 54 c.p. alla parte offesa di maltrattamenti indagata/imputata per falsa testimonianza).
Nella seconda parte, invece, vengono affrontate questioni procedimentali/processuali relative, più in generale, ai delitti di violenza di genere, domestica e contro le donne, e, in particolare, si riflette:
- sulla valutazione dell’attendibilità della persona offesa e sul principio di presunzione di veridicità (con approfondimenti interessanti sul valore da attribuire a ritrattazioni e ridimensionamenti della vittima di condotte violente);
- sull’utilizzo dell’istituto dell’incidente probatorio nel particolare contesto della violenza di genere per scongiurare il rischio di inquinamento probatorio;
- sul divieto di vittimizzazione secondaria della vittima nell’ambito del giudizio;
- sui presupposti e sulla ratio della misura pre-cautelare dell’arresto obbligatorio (in flagranza, quasi flagranza, flagranza differita) per i delitti di cui all’art. 572 c.p. e 612-bis c.p. e sulla valutazione dello stato di “quasi flagranza”;
- sulle misure cautelari personali e sulla necessità di offrire prioritaria tutela alla persona offesa nei reati di violenza di genere e ai danni delle donne;
- sulle pene sostitutive e sulla necessità di specifica motivazione nei delitti di violenza di genere, domestica e ai danni delle donne.
Il documento dispone di un indice analitico e, in calce, di un’appendice giurisprudenziale, con elenco cronologico delle sentenze citate e indicazione dei paragrafi in cui sono riportate, che aiuta il lettore nella consultazione.
(P.B.)