ISSN 2704-8098
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  Nota a sentenza  
27 Maggio 2020


Il futuro dell'appello nelle ragioni di compatibilità costituzionale della riforma Orlando

Appunti su Corte cost., sent. 26 febbraio 2020, n. 34



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Abstract. La Corte costituzionale, con la sentenza 34 del 2020, ha riconosciuto la legittimità della recente riforma dell’appello, nella parte in cui ha limitato i poteri di impugnazione del pubblico ministero avverso le sentenze di condanna. La pronuncia, che riprende le linee di una consolidata giurisprudenza costituzionale, ha motivato la soluzione anche con riferimento a considerazioni, che meritano di essere approfondite, circa l’irrilevanza delle modifiche contestualmente apportate alla legittimazione all’appello dell’imputato. Essa poi offre l’occasione per riflettere sull’incidenza che – si è temuto – possa avere la limitazione dei poteri del pubblico ministero sulla sua posizione ordinamentale. Consente poi di impostare una valutazione in prospettiva delle riforme già annunciate e di quelle che, riannodando le fila di un progetto poi abbandonato, potrebbero riproporsi.

SOMMARIO: 1. I contenuti della riforma e le argomentazioni della Corte costituzionale. – 2. La legittimazione all’appello del pubblico ministero: ragionevolezza del sacrificio. – 3. La legittimazione all’appello dell’imputato: irrilevanza del sacrificio. – 4. Il ruolo del pubblico ministero nell’impugnazione di merito. – 5. La preclusione per l’impugnazione di merito a favore e il profilo ordinamentale del pubblico ministero. – 6. Le riforme che verranno. – 7. Una proposta appena abbozzata

* Il contributo è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di un revisore esperto.