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09 Gennaio 2023


Oblio, deindicizzazione e processo penale: dal diritto eurounitario alla riforma Cartabia


Abstract. Dalla sua teorizzazione, il diritto all’oblio ha subito, nel corso del tempo, un’evoluzione che è andata di pari passo con quella tecnologica, fino a costituire, nell’odierno panorama – caratterizzato dalla presenza (e influenza) costante di Internet e dei nuovi media –, un diritto di primaria rilevanza. Su impulso della giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea, tale diritto è stato positivizzato all’art. 17 del Regolamento UE 2016/679 (cd. GDPR). Sul fronte italiano, la riforma Cartabia, in tema di processo penale, mediante l’introduzione dell’art. 64-ter fra le norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del codice di procedura penale, ha esplicitamente riconosciuto il droit à l’oubli – in particolare, nella più recente declinazione della deindicizzazione – a chi sia stato indagato o imputato e abbia visto la propria posizione definita con un provvedimento favorevole (archiviazione, non luogo a procedere, proscioglimento). Il saggio, dopo una sintetica ricostruzione diacronica del diritto all’oblio, da un lato, e un breve excursus delle ragioni che sottostanno alla necessità di una sua espressa tutela nei casi anzidetti, dall’altro, si diffonde nell’analisi della disciplina di nuovo conio, evidenziandone le opportunità e denunciandone tanto i rischi, quanto i limiti.

SOMMARIO: 1. Premessa. – 2. Nascita e sviluppo del diritto all’oblio: una sintesi. – 3. Internet, motori di ricerca e deindicizzazione. – 4. La positivizzazione europea. – 5. Diritto all’oblio: tra problematiche della cronaca giudiziaria e inefficienze della giustizia penale. – 6. Analisi della normativa. – 7. Considerazioni conclusive.

 

* Il contributo è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di un revisore esperto.