Pubblichiamo in allegato, per l'interesse, il rilievo e la condivisione, la delibera del 30 settembre 2024 con la quale la Giunta dell’Unione delle Camere Penali Italiane ha espresso la propria «contrarietà ai contenuti del cd. pacchetto sicurezza» nonchè «forte preoccupazione» circa la prosecuzione dell’iter parlamentare (il d.d.l. AC 1660-A è già stato approvato dalla Camera dei deputati il 18 settembre 2024 e ora all'esame del Senato in commissione), «per la evidente violazione delle norme in esso contenute ai principi costituzionali e sovranazionali».
La Giunta ha di conseguenza deliberato lo stato di agitazione, riservandosi di assumere ogni possibile iniziativa «al fine di sollecitare il Parlamento ad adottare tutte le opportune modifiche alle norme del pacchetto sicurezza in senso conforme alla Costituzione ed ai principi del diritto penale liberale, sensibilizzando l’opinione pubblica sul pericolo che simili legislazioni securitarie e illiberali possano incidere irreversibilmente sulla tenuta democratica dell’intero sistema penale, riservandosi l’organizzazione di eventi nazionali e la proclamazione di giornate di astensione dalle udienze e da ogni attività giudiziaria».
Riportiamo di seguito la breve presentazione della delibera pubblicata sul sito dell'Unione Camere Penali, il testo integrale della delibera è consultabile in allegato.
(Gian Luigi Gatta)
«Il contenuto dell’intero “pacchetto sicurezza” approvato dalla Camera dei Deputati il 18 settembre 2024, lungi dal porsi in sintonia con un programma di riforma della giustizia in senso liberale, rivela nel suo complesso e nelle singole norme una matrice securitaria sostanzialmente populista, profondamente illiberale e autoritaria, caratterizzata da uno sproporzionato e ingiustificato rigore punitivo nei confronti dei fenomeni devianti meno gravi ed ai danni dei soggetti più deboli, caratterizzandosi per l’introduzione di una iniqua scala valoriale, in relazione alla quale taluni beni risultano meritevoli di maggior tutela rispetto ad altri di eguale natura, in violazione del principio di ragionevolezza, di eguaglianza e di proporzionalità. Contrariamente a ciò che avrebbe dovuto caratterizzare l’azione politica di un Governo ispirato ai principi del diritto penale liberale, si è, invece, assistito ad una irragionevole moltiplicazione delle fattispecie di reato, in spregio al principio di offensività e ad un costante aggravamento delle pene, in senso contrario ai più elementari principi di proporzionalità, secondo paradigmi che rispondono piuttosto alla più tipica logica del populismo giustizialista e del diritto penale simbolico. L’Unione esprime la più ferma contrarietà ai contenuti del cd. pacchetto sicurezza e forte preoccupazione in relazione alla prosecuzione dell’iter parlamentare e delibera lo stato di agitazione, riservandosi di assumere ogni possibile iniziativa che coinvolga l’Avvocatura, l’Accademia e l’intera società civile al fine di sollecitare il Parlamento ad adottare tutte le opportune modifiche alle norme del pacchetto sicurezza in senso conforme alla Costituzione ed ai principi del diritto penale liberale. In allegato la delibera».