Abstract. Data la ricchezza della sua struttura, il dolo nel delitto di truffa si presta particolarmente a far risaltare l’intreccio tra i momenti della struttura, dell’oggetto e dell’accertamento. Il breve saggio si sofferma dunque sulle questioni che nascono da questo intreccio, in particolare quanto al ruolo del dolo nella sistematica del reato e al rapporto tra concetto e prova, anche attraverso l’analisi di un caso di truffa tratto dalla giurisprudenza. Ne risulta l’avviso ad avvicinare sì ma non confondere il piano sostanziale e quello processuale, come dimostra la diversa valutazione propria del concetto di accettazione del rischio e quella invece della regola dell’oltre ogni ragionevole dubbio.
SOMMARIO: 1. Le questioni. – 2. La stretta connessione tra i tre momenti di studio del dolo. – 3. La tipicità oggettiva e soggettiva. – 4. L’articolazione del fatto tipico e il termine temporale del dolo. – 5. Il dolo generico e la asserita forma indiretta o eventuale: attraverso l’analisi di un caso. – 6. Tra concetto e prova, accettazione del rischio e regola dell’oltre il ragionevole dubbio.
* In vista della pubblicazione su Diritto penale contemporaneo – Rivista trimestrale, il contributo, qui pubblicato in anteprima, è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di due revisori esperti.



Gian Paolo Demuro