SOMMARIO: 1. Le parole terribili del diritto penale. – 2. La parola prescelta: “speciale”. – 3. Volgersi al corpo delle parole. – 4. Dentro al corpo della parola “speciale”. – 5. La specie come forma esteriore delle cose. – 6. La visione “speciale” come visione iconografica delle cose. – 7. La fattispecie incriminatrice come proiettore di immagini. – 8. La fattispecie incriminatrice come strumento di comprensione gestaltica. – 9. Malae species e species mali. – 10. La crisi del diritto penale come “mondo speciale”. – 11. Futuribili. – 12. Mondi senza luce. – 13. Il rinnovamento della fattispecie incriminatrice tramite le nuove tecnologie. – 14. La fattispecie incriminatrice come metafora.
*Il presente contributo è stato pubblicato nel volume collettaneo curato da C. Piergallini, G. Mannozzi, C. Sotis, C. Perini, M.M. Scoletta, F. Consulich, Studi in onore di Carlo Enrico Paliero, Giuffrè, 2022. Si ringraziano l’Editore e i Curatori per averne autorizzato la pubblicazione in questa Rivista.