Riportiamo di seguito, per il rilievo, il comunicato pubblicato sul sito dell'UCPI e, in allegato, il testo della delibera e la locandina con il programma della manifestazione nazionale che si svolgerà a Roma il 5 novembre 2024. La nostra Rivista aveva già dato conto, nei giorni scorsi, della deliberazione dello stato di agitazione, da parte della stessa UCPI. Sempre sulla nostra Rivista, possono leggersi il comunicato dell'Associazione Italiana dei Professori di Diritto Penale (AIPDP) e un indice ragionato dei contenuti del disegno di legge in discussione al Senato.
Il pacchetto sicurezza, lungi dal porsi in sintonia con un programma di riforma della giustizia in senso liberale, rivela nel suo complesso e nelle singole norme una matrice securitaria sostanzialmente populista, profondamente illiberale e autoritaria, caratterizzata da uno sproporzionato e ingiustificato rigore punitivo nei confronti dei fenomeni devianti meno gravi ed ai danni dei soggetti più deboli, caratterizzandosi per l’introduzione di una iniqua scala valoriale, in relazione alla quale taluni beni risultano meritevoli di maggior tutela rispetto ad altri di eguale natura, in violazione del principio di ragionevolezza, di eguaglianza e di proporzionalità. L’Unione, preso atto che, nonostante le sollecitazioni da parte dell’avvocatura, gli incontri con il Ministro della Giustizia e le audizioni davanti alle Commissioni Parlamentari, il DDL 1660 prosegue il suo iter di approvazione al Senato, delibera l’astensione dalle udienze e da ogni attività giudiziaria nel settore penale per i giorni 4, 5 e 6 novembre 2024, indicendo per il 5 novembre 2024, alle ore 10.00, una manifestazione nazionale da tenersi in Roma presso il "Centro Congressi Roma Eventi Piazza di Spagna”, in Via Alibert 5/A, alla quale invita sin da ora l’Avvocatura e l’Accademia per un confronto sui temi imposti dall’iniziativa normativa, al fine di sollecitare il Parlamento ad adottare tutte le opportune modifiche alle norme del pacchetto sicurezza in senso conforme alla Costituzione ed ai principi del diritto penale liberale, sensibilizzando l’opinione pubblica sul pericolo che simili legislazioni securitarie e illiberali possano incidere irreversibilmente sulla tenuta democratica dell’intero sistema penale.