Abstract. Il contributo prende le mosse da un recente tragico caso milanese nel quale una madre ha investito, causando conseguenze gravissime e irreparabili, il figlio neonato e dalla richiesta di archiviazione formulata dal pubblico ministero competente. Si discute dei possibili esiti di questa richiesta, interrogandosi sulla possibilità di sollevare una nuova questione di legittimità costituzionale in materia di pena naturale, nonostante la recente pronuncia di infondatezza in questa materia della Corte. Si analizza il ruolo che la Corte costituzionale potrebbe assumere rispetto alla pena naturale, prima di concludere con una proposta puntuale di intervento legislativo.
SOMMARIO: 1. Il tragico ritorno d’attualità della pena naturale. – 2. L’importanza delle questioni di legittimità costituzionale non accolte. – 3. Tra diritto e senso di (in)giustizia. – 4. Riavviare il dialogo. – 5. Assicurare la legittimità costituzionale. – 6. Riscrivere l’ordinamento. – 7. Riflessioni conclusive.
* In vista della pubblicazione su Diritto penale contemporaneo – Rivista trimestrale, il contributo, qui pubblicato in anteprima, è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di due revisori esperti.



Nicola Recchia