Abstract. L’autore si interroga sul se sia configurabile un sistema penale non carcero-centrico e quindi analizza le sanzioni penali non appartenenti alla sfera della pena detentiva, iniziando con la pena pecuniaria a tassi giornalieri, con l’appendice relativa alla confisca “per equivalente”, proseguendo con le sanzioni interdittive come pene principali, nonché con le pene prescrittive. Vengono analizzate altresì la detenzione domiciliare ed il lavoro di pubblica utilità, nonché la parziale applicazione dei principi della restorative justice nel sistema penale italiano. Quanto alle prospettive di riforma l’autore ritiene che la pena carceraria svolga solo un aspetto custodiale, perché i profili attinenti alla rieducazione sono più che altro formali e quindi ritiene che la stessa pena carceraria non debba riguardare ogni reato ma solo quelli in materia di criminalità terroristica ed organizzata, nonché i delitti contrassegnati dall’elemento della violenza. Negli altri casi, viceversa, sarebbe opportuno utilizzare, o a livello legislativo, o mediante la discrezionalità del giudice, le pene di carattere non detentivo che sono state analizzate in questo saggio.
SOMMARIO: 1. Introduzione. – 2. La pena pecuniaria a tassi giornalieri. – 2.1. La confisca “per equivalente” – 3. Le sanzioni interdittive come pene principali – 4. Le pene prescrittive – 5. La detenzione domiciliare ed il lavoro di pubblica utilità – 6. La parziale applicazione dei principi della restorative justice nel sistema penale italiano – 7. La pena carceraria ove prevalgono decisamente gli aspetti custodiali rispetto a quelli rieducativi, puramente nominali, che, pertanto, dovrebbe essere limitata solo a determinate categorie di reati – 8. Conclusioni e prospettive di riforma.
* Il contributo è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di un revisore esperto.