Corte EDU, Sez. I, J. Paul Getty Trust and others v. Italy, 2 maggio 2024, ric. n. 35271/19
Abstract. Il contributo analizza la recente pronuncia con cui la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha riconosciuto, in linea di principio, la legittimità della confisca obbligatoria di beni culturali illecitamente esportati, applicabile anche in assenza di condanna e nei confronti di soggetto non concorrente nel reato, nel noto caso dell’Atleta vittorioso di Lisippo. L’indagine si sofferma in modo particolare su natura e funzione di tale misura ablatoria, ritenuta dalla stessa Corte EDU eminentemente riparativa, e sulle valutazioni di proporzionalità legate alla maggiore ampiezza della discrezionalità riconosciuta agli Stati nella materia della tutela del proprio patrimonio culturale. Conclusivamente, si rileva come tale valutazione di proporzionalità possa però, in concreto, essere rimessa in discussione, in particolare in relazione a correttezza e tempestività dell’azione recuperatoria, ove la confisca in parola riguardi beni culturali inequivocabilmente in proprietà privata.
SOMMARIO: 1. La pronuncia e le origini del contenzioso, in sintesi. – 2. La vicenda giudiziaria interna e le motivazioni del provvedimento di confisca. – 3. Natura e funzione della confisca di beni culturali illecitamente esportati. – 4. La decisione della Corte EDU: legittimità della confisca. – 5. Qualche considerazione conclusiva sulle condizioni di legittimità della confisca di beni culturali illecitamente esportati.
* In vista della pubblicazione su Diritto penale contemporaneo – Rivista trimestrale, il contributo, qui pubblicato in anteprima, è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di due revisori esperti.