Abstract. Il contributo si sofferma sul tema della confisca di denaro, con particolare riferimento alla speciale ipotesi di confisca prevista per i reati tributari dall’art. 12-bis d.lgs. 74/2000. Dopo aver ripercorso i principali approdi giurisprudenziali a cui sono pervenute le sezioni unite della corte di cassazione (sia in relazione al rapporto tra misure ablatorie penali e procedura concorsuale, sia in relazione alla natura – diretta o per equivalente – della confisca di denaro), l’analisi si focalizza sulle principali criticità che discendono dai principi di diritto affermati dal supremo collegio. L’individuazione delle problematiche teoriche e applicative scaturenti dall’impostazione delle sezioni unite è quindi l’occasione per proporre una possibile soluzione, la quale consenta di delineare una disciplina della confisca di denaro capace di condurre a esiti ragionevoli ed equi.
SOMMARIO: 1. Introduzione. – 2. Il problema sullo sfondo: i rapporti tra confisca ex art. 12 bis d.lgs. 74/2000 e fallimento. – 3. Le sezioni unite sulla natura (diretta o per equivalente) della confisca di denaro. – 4. Gli ultimi approdi della giurisprudenza di legittimità. – 4.1. La sentenza n. 6576/2024. – 4.2. La sentenza n. 6577/2024. – 5. Le peculiarità della confisca di denaro nei reati tributari. – 6. I tentativi di erosione del principio sancito dalle sezioni unite Coppola. – 7. Prevenire il contagio: l’esigenza dell’effettiva confusione tra nuove somme e previo patrimonio del reo. – 8. Contenere il contagio: l’ammontare ante confusione come massimale di confisca delle somme percepite post delictum. – 9. Alcune brevi considerazioni finali.
*Il contributo è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di un revisore esperto.