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08 Novembre 2024


Contenzione meccanica prolungata in una struttura psichiatrica: la Corte EDU condanna l'Italia per violazione dell'art. 3 CEDU

Corte eur. dir. uomo, sentenza 7 novembre 2023, Lavorgna c. Italia, ric. 8436/21



In attesa di ospitare più approfonditi contributi a commento segnaliamo ai lettori la decisione del 7 novembre 2024 con cui la Corte europea per i diritti dell’Uomo ha condannato l’Italia per la violazione dell’art. 3 CEDU nel caso Lavorgna c. Italia (ricorso n. 8436/21) relativo alla applicazione di misure di contenzione meccanica in un reparto ospedaliero psichiatrico. 

Come può leggersi nel comunicato stampa allegato, la vicenda riguarda un giovane cittadino italiano (diciannovenne all’epoca dei fatti) affetto da una non meglio specificata ‘psicosi’ nei cui confronti, mentre si trovava ricoverato in un reparto psichiatrico, sono state applicate per quasi otto giorni illegittime misure contenitive (è stato legato e gli sono stati somministrati sedativi) a seguito di alcuni episodi di aggressività nei confronti dei genitori e del personale sanitario.

Ad avviso della Corte europea dei diritti dell'uomo ha ritenuto, all'unanimità, nel caso di specie vi sia stata una violazione dell'articolo 3 (divieto di trattamenti inumani o degradanti) CEDU, sia per quanto riguarda il concreto trattamento subito dal ricorrente (profilo sostanziale) che per l’insoddisfacente indagine nazionale che è stata avviata (profilo procedurale).

La Corte ha ritenuto, in particolare, che non sia stato sufficientemente dimostrato come il mantenimento della misura restrittiva per quasi otto giorni  -  un periodo straordinariamente lungo - fosse strettamente necessario e rispettasse la dignità umana del ricorrente, senza esporlo a dolore e sofferenza in violazione dell'articolo 3 della Convenzione. Sul punto, per la Corte, le autorità statali italiane non hanno condotto un'indagine efficace a seguito delle accuse di maltrattamento avanzate del ricorrente al fine di stabilire se, nelle circostanze del caso, il prolungamento della contenzione meccanica fosse in qualche modo giustificato.

A questo link è possibile consultare le osservazioni formulate dal Garante nazionale dei diritti delle persone detenute nell’amicus curiae presentato sul caso lo scorso 4 aprile 2022.  

 

(G.M.)