Cass. Sez. un, 18 marzo 2025 (ud. 12 dicembre 2024), n. 10869, Pres. Cassano, Rel. E. Aprile
Con ordinanza n. 27104 del 23 maggio 2024, la Sesta sezione della S.C. – rilevando l’esistenza di un contrasto di giurisprudenza afferente a un segmento processuale «la cui compressione, pur non determinando una stasi assoluta del processo, può avere dei riflessi negativi sulla stessa possibilità di un vaglio dibattimentale dell'accusa oltre che, come detto, sull'esercizio del diritto di difesa» – ha rimesso alle Sezioni unite la seguente questione controversa: «se, e a quali condizioni, può ritenersi abnorme, e pertanto impugnabile con ricorso per cassazione, il provvedimento di rigetto della richiesta di incidente probatorio avente ad oggetto la testimonianza della persona offesa del reato di maltrattamenti, o di altro dei reati compresi nell'elenco contenuto nel primo periodo del comma 1-bis dell'art. 392 cod. proc. pen.».
Le Sezioni unite, con sentenza depositata lo scorso 18 marzo 2025 (consultabile in allegato), hanno affermato che «è viziato da abnormità ed è, quindi, ricorribile per cassazione il provvedimento con il quale il giudice rigetti la richiesta di incidente probatorio, avente ad oggetto la testimonianza della persona offesa di uno dei reati compresi nell’elenco di cui all’art. 392, comma 1-bis, primo periodo, cod. proc. pen., motivato con riferimento alla insussistenza della vulnerabilità della persona offesa o della non rinviabilità della prova, trattandosi di presupposti la cui esistenza è presunta per legge».
(Gabriele Ponteprino)