Abstract. L’articolo propone una riflessione sugli elementi costitutivi dei delitti di corruzione, illustrandone alcune conseguenti implicazioni. Dapprima, affronta il tema della natura dell’accordo quale elemento costitutivo della corruzione, analizzandone la rilevanza in termini di consumazione del reato, ed offrendo precisamente una lettura alternativa allo schema duplice, sino ad ora descritto dall’interpretazione offerta dalla Suprema Corte di Cassazione. Nei paragrafi successivi, prosegue soffermandosi, in particolare, sul tema della rilevanza penale della corruzione priva di accordo, sino ad ora unanimemente esclusa. Su tali premesse, conclude con alcune riflessioni a margine in tema di concorso di reati, di norme e di persone.
SOMMARIO: 1. Premessa. – 2. La centralità dell’accordo nella corruzione a «fisionomia negoziale». – 2.1. L’accordo come elemento costitutivo. – 2.2. L’accordo come momento consumativo: schema duplice o schema alternativo? – 3. La corruzione senza dazione e la corruzione senza promessa. – 4. L’accordo senza corruzione: la configurabilità del tentativo. – 5. La corruzione senza accordo: dell’irrilevanza penale e delle altre ipotesi. – 6. L’accertamento dell’accordo. – 6.1. La prova della dazione come prova dell’accordo. – 6.2. L’oggetto dell’accordo ed il concorso di reati. – 6.3. La causa dell’accordo ed il concorso di norme. – 6.4. Le parti dell’accordo ed il concorso di persone. – 7. Conclusioni.
* Il contributo è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di un revisore esperto.