ISSN 2704-8098
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30 Dicembre 2022


Un’apparente ‘provocazione’: può l'indotto nel delitto di cui all'art. 319-quater c.p. costituirsi parte civile?


Abstract. La punibilità prevista per il soggetto indotto ai sensi del secondo comma dell’art. 319-quater c.p. renderebbe apparentemente superfluo – per non dire provocatorio – domandarsi se questi possa agire per ottenere un risarcimento del danno subito in virtù della pressione prevaricatrice esercitata tramite l’abuso del pubblico agente, costituendosi parte civile in un eventuale giudizio a carico di quest’ultimo. Tuttavia, la struttura del delitto in questione – rimasta ambigua anche dopo numerosi assestamenti giurisprudenziali – non permette di addivenire de plano ad una simile conclusione, rendendo anzi necessario vagliare le numerose ipotesi nelle quali sembra invece potersi prospettare una soluzione positiva al quesito.

SOMMARIO: Sommario: 1. Il soggetto indotto e la legittimazione alla costituzione di parte civile. Le ipotesi al vaglio. – 2. Il contesto: l’evoluzione normativa dell’art. 319-quater c.p. e le questioni lasciate in sospeso. – 3. Un caso di sicura legittimazione all’azione civile per l’indotto: la riqualificazione del fatto da concussione per induzione ad induzione indebita. – 4. L’ipotesi di induzione indebita consumata. – 4.1. I casi problematici (o border line). – 5. Il tentativo di induzione indebita ed il ruolo del privato resistente.

 

* Il contributo è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di un revisore esperto.